ischia Forio Acerenthia Cerenzia procida PROCIDA TERRA MURATA VACANZE IN SILA HOTEL RISTORANTI POSITANO COSTA S D AMALFFI CASTELLO ARAGONESE ISCHIA VACANZE IN CALABRIA ITALY TRAVEL HOLIDAY lorica-sport-vacaze-in-sila VACANZE SAN GIOVANNI IN FIORE IN SILA Caccuri vacanze in calabria Santa Severina vacanze in calabria
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ischia Forio

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Acerenthia Cerenzia

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procida

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PROCIDA TERRA MURATA

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VACANZE IN SILA HOTEL RISTORANTI

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Arco normanno san giovanni in fiore vacanze in calabria

POSITANO COSTA S D AMALFFI

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Abbazia Florense

CASTELLO ARAGONESE ISCHIA

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VACANZE IN CALABRIA ITALY TRAVEL HOLIDAYe

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Amalfi

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Caccuri vacanze in calabria

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Villaggio Palumbo vacanze in calabria

Santa Severina vacanze in calabria

Itinerari Consigliati

Nasce “Kalabria Coast to coast”, un cammino di 55 chilometri tra borghi, sentieri e natura

Dieci comuni e due province attraversate dal sentiero escursionistico che va da Soverato a Pizzo. Sarà fruibile tutto l’anno
 
Dalle bianche spiagge ioniche della Costa degli Aranci, partendo da Soverato e attraversando il territorio montano delle Preserre Calabre nel loro tratto più breve, passando per i suggestivi borghi di Petrizzi, San Vito sullo Ionio e Monterosso Calabro, fino a giungere nella pittoresca Pizzo, arroccata su uno sperone tufaceo che si erge a picco sulle dorate spiagge tirreniche della Costa degli Dei.

Il Cammino Kalabria Coast to Coast è un percorso naturalistico di 55 km, da assaporare a passo lento tra distese di ulivi secolari, filari di vite, campi di grano e fichi d’ india, boschi di castagni e faggi secolari, pittoresche pietre granitiche modellate dal tempo e la magnifica oasi naturalistica del lago Angitola. Ma è soprattutto un viaggio emozionale e sensoriale all’ interno di una Calabria lontana dalle consuete rotte turistiche, alla scoperta di quegli antichi sapori e valori che sono le radici di questa meravigliosa Terra, ricca di storia e cultura millenaria e dove il tempo sembra essersi fermato.

 

Sono i numeri di un progetto finalmente concretizzato dopo oltre due anni di lavori, tavoli tecnici e protocolli d’intesa con gli enti locali, sopralluoghi per la pulizia, tracciatura verticale e mappatura con Gps, e consolidamento della rete che coinvolge strutture ricettive e associazioni del territorio.

Online dal 25 luglio, il sito ufficiale all’interno del quale, gli escursionisti potranno trovare tutte le informazioni necessarie. A partire dalle tappe consigliate, fino alle indicazioni delle strutture convenzionate, B&b, agriturismi e ospitalità diffusa presenti lungo il percorso, in modo da organizzarsi al meglio ciascuno secondo le proprie preferenze. Dal sito è anche possibile scaricare le mappe Gps e trovare info e numeri utili a cui rivolgersi.


Tre le tappe previste: la prima da Soverato a Petrizzi, in provincia di Catanzaro. Si tratta di 12,700 km con un dislivello in salita di 716 metri e in discesa di 327. La seconda con partenza a Petrizzi e arrivo a Monterosso Calabro (Vibo Valentia). La lunghezza è di 23,500 km con un dislivello in salita di 979 metri e un dislivello in discesa di 1.085. Infine la terza da Monterosso a Pizzo Calabro per complessivi 19,1 km con un dislivello in salita di 585 metri e in discesa di 864. Un percorso complessivamente non semplice e faticoso. Ma ne vale davvero la pena.



Scoprire la Calabria lungo il cammino di Gioacchino da Fiore

di GILDA PUCCI

Abate, teologo, riformatore, Gioacchino fu uno dei più grandi pensatori del suo tempo, venerato senza mai essere beatificato dalla Chiesa cattolica. Un percorso adesso lo ricorda
Molti conoscono le località turistiche balneari della Calabria, pochi sanno dell’esistenza di percorsi naturalistici, di cammini storici e religiosi che fiancheggiano la costa e risalgono le montagne attraversando aree interne di straordinaria bellezza, tra borghi arroccati, boschi ricchi di vegetazione, sperduti monasteri e antiche fortezze. Nella rosa dei cammini calabresi più suggestivi c’è senza dubbio quello gioachimita che Associazioni ed Enti locali stanno cercando faticosamente di realizzare e completare.

Gioacchino da Fiore è nato intorno al 1130 a Celico (CS) dov’è situata l’abitazione natale. Il percorso tuttavia ha inizio nel lametino dalla chiesa di Santa Maria Verdana di Nicastro la cui costruzione - secondo la narrativa popolare avvenuta su richiesta della Madonna - è collegata all’Ordine florense, costituito proprio dal monaco celichese. Il cammino prosegue verso i ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Corazzo (CZ), per cui pare sia prossimo l’intervento di restauro, e attraversa i monti e le valli della Sila che recano le tracce dell’abate.

 

È proprio nel polmone verde calabrese che Gioacchino istituisce il proprio Ordine e fonda la prima abbazia. Abate, teologo, riformatore, Gioacchino fu uno dei più grandi pensatori del suo tempo, venerato senza mai essere beatificato dalla Chiesa cattolica. Dopo un periodo di formazione a Palermo e un viaggio in Terrasanta, divenne monaco e abate di Corazzo, perciò l’itinerario pensato con l’ausilio di esperti e studiosi include come tappa fondamentale la località, oggi situata nel comune di Carlopoli, un caratteristico borgo della presila catanzarese. Gioacchino ha ispirato i più grandi pensatori, studiosi e mistici europei. Addirittura Dante Alighieri lo citò nella Divina Commedia ponendolo tra gli Spiriti sapienti. In realtà l’abate calabrese “di spirito profetico dotato” aveva anticipato il Sommo Poeta con la sua opera De Gloria Paradisi proiettata nei meravigliosi paesaggi celichesi, dove oggi sono stati mappati tutti i relativi sentieri in parte già percorribili.
Al momento sono in via d’acquisizione anche la casa natale e la vigna del padre dove giace la pietra della meditazione e della preghiera. Il religioso morì presso Canale di Pietrafitta, non troppo distante da Celico, ma i resti furono traslati successivamente nell'Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore (CS) quando la grande chiesa che oggi domina l’intero paesaggio dell’accogliente cittadina era ancora in costruzione. Ultimata solo dopo la morte del religioso, la struttura rispecchia tutte le caratteristiche delle architetture gioachimite nel rispetto della rigida Regola dell’Ordine florense che contrasta superbia e vanità. Dopo Corazzo il cammino prosegue per Tirivolo, alle porte del Parco nazionale della Sila, verso la frazione di Bocca di Piazza nei pressi del lago Ampollino. La tappa successiva tocca invece Lorica, bagnata dal lago Arvo ed il viaggio termina nella vicinissima Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore. A bollire in pentola sono diversi i progetti che mirano a ripristinare anche i percorsi presilani nel cosentino.

A Celico l’Associazione culturale Abate Gioacchino ha individuato sul territorio un itinerario di 13 tappe: da contrada Guarassano (Cosenza), località dove Gioacchino si recava da funzionario prima della conversione, alla dimora celichese e ai luoghi del De Gloria Paradisi situati subito dopo il borgo e in cui l’autore indica la sede celeste. Dopo “Jovinise” e “San Duminicu”, giunti presso l’abitazione natale, i visitatori dalla località di “Zirulli”, oltre la Chiesa di San Michele, potranno raggiungere “Patìa”, un’area alla cui sommità oggi sorge la chiesa della Madonna della Catena e da lì scendere a ridosso del fiume Cannavino.


Realacci: "Attraverso i Cammini si può rafforzare il ruolo e il presidio dei piccoli comuni sul territorio"

Lì giacciono i ruderi di un ponte antichissimo, probabilmente di età romana che veniva attraversato dal monaco ed è questo il punto esatto in cui iniziava l’ascesa al Paradiso. Oltre il ponte infatti c’è una vasta area detta “Destro” per la sua ottima esposizione al sole, ricca di vari frutti e soprattutto di vigneti. Qui tra i verdeggianti prati sgorgano sorgenti d’acqua. La località viene chiamata “Margherita” ed è poco prima della “Pietra del Gigante”, individuata come sede celeste.

 

 

Calabria: viaggio on the road (e a distanziamento sociale) tra i borghi della Sila
Aldilà della campagna promozionale molto provocatoria la regione ha molto da offrire soprattutto quest’anno: tre parchi nazionali (Sila, Aspromonte e Pollino), 14 litorali Bandiere Blu e 6 borghi Bandiere Arancioni, una rete di sentieri, tra cui il nuovo Cammino Basiliano di Sara Magro

Non si è mai sentito parlare tanto di Calabria come quest'anno. La regione più misteriosa d'Italia è stata tra le meno colpite dal Coronavirus (1258 contagi e 77 decessi), e ha approfittato di questo vantaggio per far parlare di sé con l'apertura anticipata di bar e ristoranti e una campagna di promozione provocatoria. Il pr Klaus Davi ha infatti realizzato un video per promuovere la costa e i comuni della Locride come alternativa sana e sostenibile alle spiagge e le città del nord convalescente. La polemica ha così rischiato di offuscare le ragioni, tutte valide, per conoscere finalmente la Calabria.

Sulla Sila si respira l'aria più pulita d'Europa
Dalla costa mondana, si raggiungono velocemente i paesaggi arcaici della Sila,  ultimo tratto di Appennino, Parco Nazionale dal 1997. Si viaggia tra una distesa
di colline, dove pascolano capre e pecore: «Senza esagerare, non si incontra nessuno per chilometri , a parte qualche capra e qualche gregge», dice Carla Pacelli, proprietaria con la famiglia dell'azienda agricola Tenute Pacelli, a Malvito, che produce vino biologico e offre ospitalità. «La natura è generosa e intatta, solitaria 
e meditativa. Si incontrano borghi minuscoli ma di grande personalità, come Carfizzi, un paese di 560 abitanti dove si parla albanese; Guardia Piemontese con le terme; Zagaris, circondato dai boschi, dove si respira l'aria più pulita

d'Europa». Secondo uno studio finanziato dall'Unione Europea, in località Trivolo, a 1800 metri, l'inquinamento è vicino allo zero, meno del Polo Nord. Al concorso di bellezza vince invece San Nicola Arcella, arroccato su una collina che guarda verso il mare. «In inverno è il deserto dei Tartari, ma tra luglio e settembre lo scrittore cosentino Michele D'Ignazio apre la sua locanda culturale Il Vicolo, e ogni sera prepara un aperitivo suggestivo: cuscini sparsi sui gradini della piazza, candele accese, cibi e vini di piccoli produttori dei dintorni, dalle olive al famoso cedro della Riviera».

Alta cucina e solidarietà
Se la Calabria è tornata positivamente alla ribalta è anche grazie a una giovane ambasciatrice del cibo: nel 2011, a 24 anni, Caterina Ceraudo, laurea in enologia e allieva di Niko Romito, ha preso in mano il ristorante di famiglia Dattilo, a Strongoli, guadagnando la stella Michelin nel 2013 e il titolo di miglior chef donna nel 2017. Caterina e Nino Rossi, altro stellato al Qafiz, in Aspromonte, organizzano eventi, fanno stage e firmano menu insieme a Emanuele Lecce e Antonio Biafora, i colleghi della Sila, già bravi da stella. Entrambi lavorano negli hotel di famiglia che contribuiscono a rendere l'entroterra più ospitale. Emanuele alla locanda “San Lorenzo si alberga”, a Camignatello, sul percorso dello storico Treno della Sila che ancora va; Antonio con il Biafora Resort a San Giovanni in Fiore. Qui lo chef che cucina con le pigne e la resina, ha costruito una piscina olimpionica che fuori stagione mette a disposizione dei ragazzini di San Giovanni in Fiore come alternativa sportiva al solito calcio: gli imprenditori più giovani e brillanti hanno capito che fare rete è la formula del successo soprattutto per gli angoli più remoti di Calabria.